Quando nel 2009 fui chiamato per incidere una nuova versione del celebre successo E la chiamano estate, non avevo mai incontrato Califano. Nello studio di registrazione trovai il suo staff al completo ma in quel momento il Maestro non era presente. Così entrai in sala d’incisione e chiesi di mandare la base di quel pezzo che conosco bene e amo molto. Parte la base – arrangiata da Alberto Laurenti – e inizio a fare il mio assolo di tromba: la “prima” va oltre le aspettative, è quella buona e piace subito a tutti. Una volta uscito dalla sala, mi resi conto che Franco era lì e che aveva ascoltato tutto: mi venne incontro, mi abbracciò e mi ringraziò. Aveva le lacrime agli occhi. Mi colpì molto che un uomo di quell’esperienza, che aveva suonato con grandi musicisti e aveva ascoltato molteplici versioni di quell’hit, si emozionasse ancora per un assolo. Questo significa avere “cuore”, amare con tutta l’anima la musica. La seconda volta che ci incontrammo fu a Domenica in e anche in quel caso l’intesa fu immediata. Questo è il ricordo che ho di Franco Califano e che custodisco con grande affetto.
Fabrizio Bosso, musicista
2014
Testimonianze